WineTasting del Vignaiolo
Escursione in vigna, visita alla cantina e degustazione
“Fare il vino non è semplice,è un’arte, soprattutto quando è naturale.
Territorio, terracotta, fuoco e acciaio sono i nostri elementi.
Li vogliamo rivivere nelle nostre tradizioni, prendendo il meglio e portandolo ad oggi.
Vinifichiamo con l’utilizzo di vasi vinari in acciaio, terracotta e legno, con la volontà di scoprire e valorizzare tutto il ventaglio aromatico di vitigni coltivati.”
L’uso di recipienti in terracotta per contenere il vino risale a circa 8000 anni fa, quando nell’area transcaucasica venivano usate per elaborare una delle prime creazioni dell’artificio umano.
L’utilizzo della terracotta si è poi diffuso tra tutte le popolazioni del mondo antico, ma si è perduto nel medioevo, soppiantato dalla botte in legno e dalla barrique.
Oggi viene riscoperto da Castrum Morisci, che ne declina l’uso alla valorizzazione dei propri vitigni e delle proprie uve. All’interno di questi recipienti, con lunghe macerazioni delle bucce riusciamo ad estrarre tutta la complessità di sentori e aromi specifici dalle uve.
Il vino affina di nuovo in anfora, per trovare i profumi e gli aromi che lo rendono unico, grazie allo straordinario isolamento termico e alla micro-ossigenazione dovuta alla porosità della terracotta.
Castrum Morisci è la prima cantina nelle Marche a produrre vini con l’etichetta in braille per non vedenti e ipovedenti.
Tra orti e frutteti cui il vento porta l’odore del mare, sorge il villaggio fortificato di Moresco, chiuso dal profilo di una torre eptagonale che sembra la bizzarra prua di un nave arenata in collina. All’altro capo del paese risponde la torre dell’Orologio e in questo gioco di rimandi e messaggi si svolge la vita del borgo. Quella di Moresco è una comunità di castello organizzata in forme rurali rimaste immutate nei secoli. Il castello sembra una sentinella a guardia della campagna, delle sparse case coloniche, degli orti mediterranei, delle colture della vite e dell’olivo che disegnano un paesaggio quieto e ondulato, al cui orizzonte c’è sempre il mare.
Fiero, autonomo e attaccato al suo campanile come ogni borgo marchigiano, Moresco vanta una sala consiliare tra le più belle della provincia. Vi è custodita la grande pala d’altare di Vincenzo Pagani, autore anche dell’affresco sotto il portico della piazza che era la navata sinistra della chiesa di Santa Maria in Castro, demolita e sostituita dalla Parrocchiale di San Lorenzo. Questa è sorta sotto la grande torre inglobando la chiesetta di San Francesco Borgia che ora ne è la sacrestia.
Ha cambiato invece destinazione d’uso la chiesa di Santa Sofia, che s’incontra dopo essere passati sotto la torre dell’Orologio: conosciuta come lu teatrì, è stata sede, dopo la sconsacrazione, di un piccolo teatro.
Secondo la tradizione fu edificata per commemorare una giovane di Moresco, Sofia Amati, brutalizzata e uccisa. Altri ritengono che nel castello sia nata la madre di Santa Sofia. La chiesa racchiude un interessante affresco della scuola di Carlo Crivelli (1430-95). Tra gli edifici civili meritano una sosta il palazzo di Patrizio Gennari e quello del cardinale Capotosti.
Nel borgo, che ha assunto la sua fisionomia nel XV secolo, una discreta bellezza è in ogni angolo e in ogni pietra: negli stretti passaggi, nelle mura, nei loggiati ancora ben conservati, nei vicoli che convergono verso la piazza raccolta, come un cortile, di fronte alla chiesa. Fuori le mura sono da visitare il santuario della Madonna della Salute e, soprattutto, la chiesa di Santa Maria dell’Olmo, ampliata nel 1521 inglobando l’antica edicola gotica, che la divide in due parti con due differenti altari. Ad abbellire gli altari fu chiamato Vincenzo Pagani che realizzò l’affresco della Crocifissione e la già citata pala della Madonna conservata nella sala consiliare.
Richiedi informazioni e disponibilità utilizzando il form sottostante. Ti risponderemo con tutti i dettagli e le informazioni di cui hai bisogno.
Per richiesta di ulteriori informazioni:
Minimo 10 persone
Prenotazione obbligatoria
Bambini under 10 OMAGGIO